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Aree boschive

La Foresta di Berignone

La Foresta di Berignone si stende maestosa, oltre che nel Comune di Casole d’Elsa, nei territori dei Comuni di Volterra e Pomarance.
E’un patrimonio pubblico, naturale, che conserva inalterata una preziosa dotazione di animali e vegetali. Insieme alla limitrofa Foresta di Tatti ed a quella di Monterufoli, è inserita nel sistema delle Aree Protette della Regione Toscana, per la notevole rilevanza ambientale che riveste.

La Montagnola Senese

La Montagnola Senese è un’area che interessa i Comuni di Casole d'Elsa, Siena, Monteriggioni, Sovicille.
Si tratta di una zona collinare di circa 13.640 ha, di estremo interesse naturalistico, ambientale e storico. Ha un orientamento nord est - sud ovest ed è delimitata ad ovest dall'Alta Val d'Elsa e ad est dalle antiche piane lacustri di Pian del Lago. 
E’ quindi compresa tra l'alta valle dell'Elsa, il torrente Rosia, la Val di Merse e le piane situate ad occidente di Siena. I suoi rilievi raggiungono un’altezza attorno ai 500-600 metri sul livello del mare (la quota massima è quella di Montemaggio, mt. 671 s.l.m.). 
Sulla Montagnola senese si trovano le sorgenti del fiume Elsa, lungo circa 63 chilometri, che nasce in provincia di Siena e confluisce nel fiume Arno, di cui è affluente di sinistra, in prossimità di Ponte ad Elsa. Vicino a Gracciano, fraz. di Colle Val d’Elsa, il fiume accoglie una sorgente perenne le cui acque, tiepide in tutte le stagioni e ricche di carbonato di calcio in sospensione, venivano sfruttate per usi termali sin dal tempo degli etruschi.
La Montagnola senese, è famosa non solo per l’estrazione dei suoi marmi, ma anche per la sua flora e la sua fauna ed è quindi oggi un ambiente naturale da difendere, ricco di sentieri da riscoprire e di preziose testimonianze storiche. Fin dal medioevo era solcato da mille percorsi che, facendo capo alla Via Francigena, cioè alla più importante asse viaria che univa Roma al resto dell’Europa, consentivano traffici e scambi di merci. Ed intorno a questi percorsi nacquero castelli, luoghi di culto ed interi borghi.
Non a caso la Montagnola è caratterizzata dalla presenza di numerosi castelli alto-medievali, nati da processi di incastellamento, fenomeno che in Toscana risale in genere verso la fine del decimo secolo e riguardava alcune aree insediative che tendevano a fortificarsi per difendersi dai nemici. Da recenti studi, sembra che in Toscana, nel periodo compreso tra il 900 ed il 1200, caratterizzato da aspre lotte per la conquista di nuovi territori e di un maggior potere, siano comparsi oltre 1000 castelli con un massimo attorno all' XI secolo. 
Dante Alighieri, nella Divina Commedia, Inferno, canto 31, cita Monteriggioni, fortezza ducentesca ornata da quattordici torri quadrangolari, ma di grande rilievo storico sono anche castelli come Montarrenti, Palazzo al Piano, o le case-torri di Borgo Pretale, e di Radi.
Sulla Montagnola, troviamo anche bellissime Pievi, come Pievescola, Sovicille e Rosia, così come di grande rilevanza è l'Eremo Agostiniano di Lecceto, insieme alla duecentesca Abbazia di Torri ed al villaggio medievale di Abbadia a Isola sorto intorno all'Abbazia cistercense di San Salvatore (fondata nel 1001).